Registrastory cap 20

Carissimi amici e stimatissimi colleghi lettori delle mie novelle, eccoci arrivati ad un traguardo importante della mia storia, il Cap 20.

Vado.

Dopo quella nottata abbiamo ripreso subito con le registrazioni perché il pomeriggio dovevamo smontare tutto il casino e tornare a milano, in mezzo alle rassicuranti luci dei lampioni ed allo smog profumato.

C'erano il bassista ed il batterista che erano gli addetti mensa, visto che le loro sessioni di registrazione le avevano già fatte.

Detta così sembra già una gran bella avventura, invece il bello deve ancora venire.

A parte che la prima notte spurisna si è trovato uno scorpione nel sacco a pelo la cosa divertente è arrivata alla fine.

Roba da capogiro.

Avevamo appena finito di raccogliere tutte le pesantissime strumentazioni e caricarle sulla macchina ma soprattutto sul furgoncino fiorino che mi aveva prestato il mio principale del tempo e che avrei veramente voluto riportargli tutto intero.
Magari non con il pieno, ma almeno intero.

Vi ricordate che vi ho detto all'inizio della storia che per arrivare alla cascina avevamo dovuto percorrere una stradina sterrata in discesa?

Bene, quella stradina sterrata in discesa era adesso diventata una stradina sterrata in salita con di fianco uno strapiombo.

La macchina con gli altri era andata avanti, noi col fiorino eravamo rimasti per ultimi.

A metà salita il fiorino inizia a sgommare e slittare, il peso della roba caricata dietro era tanto da far alzare le gomme davanti e farlo slittare.

Non vedendoci arrivare, gli altri tre della banda sono scesi a vedere come eravamo messi e ricordo come se fosse oggi quella sensazione.

• fermo.

• adesso vai un po indietro.

E con la mano faceva cenno di andare a sinistra.

• feeeeeeeermo.

Appena messo il piede sul freno ho sentito il furgone dondolare come nei film dove il pullman si ferma a metà sulla scarpata.

Finito il rumore della ghiaia e della terra sotto le gomme potevo sentire bene la voce di quell'altro pirla di fuori.

• ma dove cazzo vai? Ti ho fatto cenno con le mani che stavi andando troppo di la.

• ma chi cazzo da le indicazioni da fuori dicendo stai andando troppo di la? Quando indichi devi indicare dove cazzo devo andare.

Ale, il batterista che era sul furgone di fianco a me col cuore di leone decise di abbandonare la nave.

• io scendo.

Appena ha aperto di un briciolo la portiera il furgone ha fatto un altro bel sussulto.

• dove cazzo vai che se scendi di lì voli nella scarpata.

Ciao a tutti.

Continua...